Costituzione o Mercati?

Da anni si parla di crisi della democrazia e perfino di post-democrazia. Questo ha una logica, quella di un potere capitalistico globale e dominante che non ammette più alternative nemmeno di tipo socialdemocratico. Ogni paese può manifestare in varie forme questa crisi, in Italia una delle maggiori, anche se non l’unica, è l’altissimo astensionismo elettorale, le cui cause sono complesse e anche troppo poco studiate.

Non è da escludere che tanti elettori avvertano inconsciamente che il loro voto non può cambiare le politiche economiche di un sistema in cui decidono i “mercati”, le agenzie di rating e così via e non i cittadini, e per questo non votino.

Ottenere la piena efficienza di questo sistema richiede uno squilibrio fra i poteri con un esecutivo forte: la cosiddetta governabilità. Si hanno così leggi elettorali “truffa”: molto più della famosa “legge truffa”  sconfitta alle elezioni del 1953 (premio in seggi che rafforzava la maggioranza assoluta già ottenuta). Infatti allora De Gasperi disse che non avrebbe mai appoggiato una legge che desse la maggioranza assoluta a chi non la aveva nei voti, ora avviene proprio questo, chi prende, come si è visto recentemente, il 44% dei voti ottiene il 66% dei voti. E questo non è un incidente momentaneo ma si ripete di legge in legge: il Porcellum, l’Italicum, il Rosatellum….

Rafforzare le maggioranze risponde all’esigenza di poter prendere senza incontrare troppa difficoltà in parlamento provvedimenti di grande impatto antipopolare, caso tipico le pensioni: invece in un onesto sistema proporzionale, con un parlamento più rappresentativo in cui siano meglio rappresentati i vari interessi presenti nella società, sarebbe indubbiamente più difficile imporre certe leggi. Va detto però che, se il sistema neoliberista è esteso a tutta l’Europa, solo l’Italia, oltre all’Ungheria, ha introdotto modifiche sostanziali al proprio ordinamento e al sistema elettorale.

Questo significa che non si tratta solo di una questione economica e sociale ma della logica di potere di un ceto politico chiuso in se stesso e privo di una vera cultura democratica.  si rafforza sempre più un potere oligarchico lontano dal paese reale e dai suoi problemi. Anche perché con le liste bloccate si toglie agli elettori il diritto di scegliere i parlamentari, che vengono nominati dagli apparati di partito, dai quali dipendono in tutto e per tutto.

Ci troviamo di fronte pertanto a un doppio svilimento del diritto di voto che non possiamo ulteriormente consentire. Sembra, e per tanta gente è così’, che questi siano argomenti per specialisti: invece certe scelte di politica istituzionale condizionano tutte le altre scelte politiche e quindi la vita del paese. Dobbiamo essere in grado di far capire a livello di massa la gravità di questa involuzione della democrazia italiana e poter lanciare un vasto movimento nel paese tale da riportare questa democrazia alla sua pienezza.

Costituzione o Mercati.

Mario Pollini